GESTALT... come approcciare la tua vita in maniera consapevole.



Oggi vi parlerò dell'approccio Gestaltico. E’ da tempo ormai che ho abbracciato questo modo di vedere il mondo e tutto ciò che mi accade e devo dire che ho trovato grande beneficio, per questo ho deciso di parlarvene.
Sviluppatasi negli Stati Uniti negli anni 50 grazie ad un’intuizione dello psicoanalista Frederick Perls e di un gruppo di studiosi, la GESTALT o meglio GESTALT THERAPY afferma che la visione che abbiamo del Mondo è la sintesi della Realtà, mediata quindi da quello che siamo, e non la somma dei singoli elementi.
 
“il tutto è superiore della somma delle singole parti”
 
Nella percezione del Mondo esterno noi percepiamo l’insieme non le singole sensazioni che lo compongono, come in un concerto percepiamo la musica prodotto e non il suono dei singoli strumenti che concorrono a formarla.
 
Ti invito ad approfondire da solo l’argomento dalle numerose pubblicazioni che sono disponibili in rete anche gratuitamente oppure a contattarmi per capire che tipo di percorso ho intrapreso e vedere se è quello che fa per te.
 
L’approccio Gestaltico è proprio questo gestire le aspettative degli altri attraverso la responsabilità propria di riconoscere ciò che ci appartiene da ciò che non ci appartiene.
 
Gestire così tutte le manipolazioni, le sofferenze, i ricatti, le gioie, il successo e la sconfitta AL CONFINE di ciò che ci appartiene e di quello che appartiene all’altro. Il bagaglio di qualcun’altro non è il nostro bagaglio.
 
Come sintesi del pensiero Gestaltico ti riporto a seguito la Preghiera della Gestalt che riassume in se questo modo di incontrarsi al Confine.
 
“Io sono io. Tu sei tu.
Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative.
Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative.
Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa.
Se ci incontreremo sarà bellissimo;
altrimenti non ci sarà stato niente da fare.”
 “Se ti assumi la responsabilità di quello che stai facendo,
del modo in cui produci i tuoi sintomi,
del modo in cui produci la tua malattia,
del modo in cui produci la tua esistenza
– al momento stesso in cui entri in contatto con te stesso –
allora ha inizio la crescita, ha inizio l’integrazione “
“Assumersi responsabilità per un altro,
interferire con la sua vita e sentirsi onnipotenti, sono la stessa cosa”
“Sarò con te. Sarò con te con il mio interesse,
la mia noia, la mia pazienza, la mia rabbia, la mia disponibilità.
Sarò con te […] ma non ti posso aiutare.
Sarò con te. Tu farai quello che riterrai necessario”
 “La consapevolezza di per sé può essere curativa.
Dato che con una piena consapevolezza si diventa autoconsapevoli
dell’autoregolazione dell’organismo,
si può lasciare che l’organismo prenda in mano la situazione senza interferire,
senza interrompere: della saggezza dell’organismo ci si può fidare.
Di contro a questo atteggiamento troviamo l’intera patologia
dell’auto manipolazione, del controllo ambientale e via dicendo,
che interferisce con i sottili meccanismi dell’autoregolazione dell’organismo”
 
Friedrich Salomon Perls -“Preghiera della Gestalt”

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